“IL DECRETO FLUSSI È UN MECCANISMO CHE VA CAMBIATO PERCHÉ COSI COM’È NON GUARDA ALL’INTERESSE E ALLA TUTELA DEI MIGRANTI E ANCHE LE MODIFICHE APPORTATE AGGIUSTANO QUALCOSA, MA NON CAMBIANO UN MECCANISMO FARRAGINOSO CHE HA GENERATO ABUSI A DISCAPITO SEMPRE DEI PIÙ FRAGILI.”

Così Camilla Iovino, segretaria regionale della UIL Campania, intervenendo oggi, a Roma, nel corso del Coordinamento Nazionale Immigrazione della Uil, alla presenza del segretario confederale Santo Biondo, di Benedetto Attili, tesoriere della Uil, Giuliano Zignani, presidente Ital Uil, di Luca di Sciullo, presidente Idos e dello staff del dipartimento immigrazione formato da Francesca Cantini e Giuseppe Casucci.
“ Questo governo si preoccupa e si indigna del business che c’è dietro ai migranti e al decreto flussi, continua la segretaria regionale, ma mi chiedo perché non si preoccupa e non interviene per le più di 800 mila persone che vivono e lavorano in Italia da irregolari, prevedendo per essi una riemersione, facendoli vivere così nella legalità e nella sicurezza ?
E poi, ancora mi chiedo, perché mai un bambino che nasce in Italia da genitori stranieri, che vive , studia e cresce sul nostro territorio non può dirsi e identificarsi come italiano e deve aspettare i diciotto anni? Non è forse una battaglia di civiltà quella per la cittadinanza per i figli di genitori migranti?




